Inizialmente poco presa in considerazione, negli ultimi 15 anni ha cominciato a rivelarsi uno strumento utile e vantaggioso da affiancare come terapia complementare alle più note tecniche chirurgiche ortopediche e neurologiche e alle terapie mediche di tipo conservativo.
I pazienti che possono trarre vantaggio dai protocolli fisioterapici sono principalmente animali affetti da problematiche ortopediche e neurologiche. Le patologie di maggiore interesse in questo campo sono:
ortopediche
displasia di anca (sia trattamento conservativo che in seguito a interventi quali, ad esempio, DPO, DAR, ostectomia della testa del femore FHO,protesi);
displasia di gomito (FCP, UAP, OCD, incongruenza articolare);
instabilità di spalla,
rottura del legamento crociato anteriore o posteriore del ginocchio (sia trattamento conservativo che in seguito ad interventi quali TPLO, TTA,meniscal release);
lussazione rotulea mediale o laterale (sia conservativo che a seguito di interventi correttivi);
lussazione di carpo (artrodesi carpica);
distorsioni articolari in genere;
fratture di origine traumatica ridotte con o senza mezzi di sintesi (ad esempio, frattura di bacino in seguito a investimento trattata con placca a viti bloccate, fratture di femore, tibia, radio, ulna ridotte, ad esempio, tramite fissatori esterni, chiodi endomidollari, placche, Ilizarov);
patologie tendinee (ad esempio,strappi, stiramenti, calcificazioni, infiammazioni acute e croniche);
contratture e strappi muscolari di diversa origine e in diversi settori del corpo;
artrosi ed artrite;
problematiche legate alla mobilità nei pazienti geriatrici.